
Poema di Hassan Teleb
Traduzione di Shirin Elnawasany

In nome del sangue versato,
del sangue prezioso
che è colato sulla tua terra,
o Sinai,
a Karm al-Qawadīs,
a Bir al-‘Abd,
ad al-‘Arīsh o a Rafah!
In nome di chi,
tra i nostri soldati, è caduto
e di chi è stato ferito…
Quando un soldato veniva martirizzato,
pregavano su di lui,
e poi sussurravano
da dietro una nube di dolore:
«È un deposito
tornato al suo Creatore;
benedetto Colui che dona
e riprende ciò che ha donato».
In nome del martire anziano,
della madre e del bambino,
del soldato semplice
ucciso a tradimento,
e del prigioniero indifeso
sgozzato…
In nome di quei pii
e innocenti devoti:
non andrà perduto
il diritto di questo sangue;
non andrà perduto
nemmeno un granello
della sabbia del Sinai.
Perché l’Esercito d’Egitto ha giurato
di scacciare il demonio
oltre i suoi confini
e di braccarne ogni ombra!
Dall’alba della storia:
quanti invasori
hanno tentato di conquistarla
ma invano!
Ogni volta che è stata rapita,
l’Esercito d’Egitto la riconquistava
e la riportava al grembo
di sua madre,
avvolta nel velo
della gioia!
Riportava chi era emigrato,
chi era partito
o fuggito.
Poi è arrivato il terrorismo
con il suo volto sfacciato,
e dietro di lui
la banda dei malvagi:
chi ha finanziato,
chi ha armato,
chi ha sostenuto
o permesso…
Ma invano!
Invano!
Il Sinai non si piegherà
alla loro presa,
se non quando vedranno
Saturno inchinarsi
nel cielo!
Benedetto l’Esercito
che ha giurato
di stroncare alla radice
il terrorismo,
di sradicare da quella terra
ogni sua traccia,
di voltargli il tranello
contro il suo stesso petto,
facendolo tornare indietro,
sconfitto,
nel varco d’inferno
che aveva aperto!
L’Egitto conosce bene
il suo nemico:
non ha mai smesso
di vederlo venire da oriente
e non ha mai smesso
di attenderne l’occasione.
Ma quell’occasione
non verrà domani,
così come non venne ieri.
Il nostro esercito ha giurato
di sospingerli
al pozzo dell’Inferno
che essi stessi
hanno scavato di nascosto,
e di dissetarli
contro la loro volontà
con quel veleno
finché la coppa
non sarà vuota!
Ciò che ieri era nascosto,
domani sarà chiaro.
E allora
il mondo intero vedrà:
chi ha perso
la guerra?
e chi l’ha vinta?
شعر د. حسن طلب
ترجمة د. شيرين النوساني
باسمِ كلِّ هؤلاء: لن تضيعَ ذرةٌ من رملِ سيناء
باسْمِ الدمِ الذى سُفحْ
باسمِ الدمِ الغالى الذى:
سالَ على أرضِكِ يا سَيْناءُ..
فى “كرْمِ القواديسِ” و”بئرِ العبْدِ”..
فى “العريشِ” أو “رفَحْ”!
باسمِ مَن استُشهدَ مِن جنودِنا
ومن جُرحْ
كانوا إذا استُشهِدَ جُندىٌّ:
يُصلُّونَ عليهِ..
ثم يهمسونَ مِن وراءِ غيمةِ الترَحْ:
وديعةٌ عادتْ إلى بارئِها
تباركَ المُعطِى: استردَّ ما مَنحْ!
***
باسمِ الشهيدِ الكهْلِ..
باسمِ الأمِّ والطفلِ..
أو المُجنّدِ المُفرَدِ إذ غالوهُ غدرًا
والأسيرِ الأعزلِ الذى ذُبِحْ
باسمِ المُصلِّينَ التُّقاةِ الأبرياءِ هؤلاء:
لن يضِيعَ حقُّ هذه الدماءِ..
لن تَضيعَ ذرةٌ مِن رملِ سيناءَ..
فجيشُ مصرَ قد أقسَمَ:
أن يُطاردَ الشيطانَ عن حُدودِها
ويَرصُدَ الشبَحْ!
***
مِن أولِ التاريخِ:
كم حاولَ غازٍ أن يضُمَّها
فما نجَحْ!
فى كلِّ مَرةٍ تُؤسرُ..
كان جيشُ مصرَ يسترِدُّها
يُعيدُها لِحِضْنِ أُمِّها بطرحَةِ الفرَحْ!
يُعيدُ مَن هاجرَ أو غادرَ.. أو نزَحْ!
حتى أتَى الإرهابُ بالوجهِ الوقِحْ
وخلفَهُ عِصابةُ الأشرارِ:
مَن مالَ.. ومن موَّلَ..
من سلَّحَ.. أو سمحْ!
وإنّما هَيْهاتَ.. هيهاتَ!
فلن تَرزَحَ فى قبضتِهمْ سيناءُ..
إلّا أن يرَوْا “كيْوانَ” فى سمائهِ رزَحْ!
***
تباركَ الجيشُ الذى أقسَمَ:
أن يقطَعَ فيها دابِرَ الإرهابِ..
يستأصِلَ مِن تُرابِها شأفتَهُ
وأنْ يرُد كيدَهُ لِنحْرِهِ
يُرجِعَهُ على الأعقابِ مدْحورًا
ومِن بابِ الجحيمِ الذى فتَحْ!
فمصرُ لا تجهَلُ مَن عَدوُّها
ما برِحَتْ تنظرُهُ:
يأتى مِن الشرقِ إليها
وهْو ما برِحْ!
ينتظرُ الفرصةَ ما زالَ.. ولكنْ
هى لن تُتاحَ فى غدٍ
كما بالأمسِ لم تُتحْ!
فجيشُنا أقسمَ أن يُوردَهمْ:
بئرَ جهنَّمَ التى قد حَفروها خُلسَةً
يظَلُّ يَسقيهِمْ على رَغْمٍ
ومِن سُمٍّ
إلى أن يفرغ القدَحْ!
***
ما كان مجهولًا إلى اليومِ..
غدًا سيتضِحْ
لكى ترَى الدنيا على بَكْرتِها:
مَن خسِرَ الحربَ؟
ومَن ربِحْ!




